Editoriale

Care amiche, cari amici,

possiamo dirci, credo, molto soddisfatti di avere finalmente messo a regime questo sito, il sito della Società per gli studi di storia delle istituzioni, dandogli finalmente una forma e una continuità che in passato non aveva.

Lo abbiamo fatto perché pensiamo che il tempo attuale o e quello che verrà una volta sconfitta la pandemia ci impongano sempre di più di praticare forme diverse e plurime di comunicazione e esigano anche da noi storici delle istituzioni una capacità – come si dice – di “stare in rete”.

Il sito è stato ripensato interamente nella sua articolazione, con l’obiettivo di renderlo utile, di aumentarne gli accessi, ma soprattutto di accrescere la partecipazione di tutti noi.

Come cambia il mestiere dello storico al tempo del Corona virus

EDITORIALE


di Guido Melis

Come scriveremo, negli anni prossimi, la storia di questo periodo di pandemia? Come misureremo ciò che resterà di vecchio e quello che, passata la tempesta, sarà inesorabilmente cambiato, a cominciare – nel nostro caso – dalle istituzioni? E soprattutto quanto l’esperienza che stiamo vivendo, collettiva e personale, cambierà il nostro modo di leggere la storia?
Tenterò, in queste poche righe, di riempire le pagine bianche di un ideale block notes. Come si dice, a futura memoria.

Problemi, e qualche idea, sulle trasformazioni e il ruolo delle riviste di cultura

EDITORIALE

 

(intervento al convegno AICI "L'Italia è cultura", Conversano, 10 ottobre 2015).

Pongo una domanda iniziale, anzi tre: a cosa servono, oggi, le nostre riviste di cultura? Esiste, nella situazione attuale, uno specifico spazio per la loro attività? E se sì, come io credo, di quale spazio di tratta?

Una premessa, intanto. Dal dopoguerra sino più o meno agli anni ’70 le riviste di cultura, di varia tendenze e programmi, costituirono una forma specifica e molto influente dell’organizzazione degli intellettuali.

Il  primo ventennio della Rivista

EDITORIALE

 

Si conclude con questo numero il primo ventennio de “Le Carte e la Storia”. Lo scrivo con qualche emozione (la parola “ventennio”, in uno storico contemporaneista, in Italia, evoca sempre strane sensazioni), ma anche con orgoglio, ricordando le tante incertezze dell’avvio: le riunioni del 1993-94, ospiti di Mario Serio all’Archivio centrale dello Stato; le lunghe discussioni sugli scopi, l’impianto, le collaborazioni; il dibattito su cosa si dovesse intendere per storia delle istituzioni e dove corressero i confini fatidici della disciplina.

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Le Carte e la Storia

La rivista dell'Associazione. Dal giugno del 1995, in pubblicazioni semestrali, raccoglie importanti contributi alla storiografia storico-istituzionale e ai suoi sviluppi, con speciale attenzione al suo rapporto con il patrimonio delle fonti.

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- Edizione IL MULINO -

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